Anche quest’anno come di consuetudine, il Sole 24 Ore ha stilato la classica vivibilità città italiane. Ossia, ha stabilito quali sono le province italiane in cui si vive meglio e peggio. Il quotidiano specializzato in economia e finanza, utilizza 90 indicatori che ricoprono diversi aspetti della vita di tutti i giorni. Si va dall’istruzione alla sicurezza, dal benessere economico all’accesso ai servizi, offrendo così un quadro dettagliato e articolato del benessere nelle diverse regioni italiane.
Indicatori della classifica vivibilità città italiane
Sono suddivisi in sei macro-categorie tematiche tradizionali, ognuna delle quali comprende 15 indicatori. Ecco l’elenco delle macro categorie:
- ricchezza e consumi
- affari e lavoro
- ambiente e servizi
- demografia, società e salute
- giustizia e sicurezza
- cultura e tempo libero
Udine emerge per la prima volta in vetta a questa classifica vivibilità città italiane, seguita da Bologna e Trento. Foggia si posiziona all’ultimo posto, mentre il Sud occupa le ultime posizioni, con nove territori del Centro Nord che scivolano in basso. Monza Brianza si aggiudica il titolo di vincitore in “Ricchezza e consumi” e si colloca tra le prime dieci posizioni. Milano mantiene l’ottava posizione, Firenze scende al sesto posto, Roma si posiziona al 35º posto perdendo quattro posizioni.
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Il secondo e il terzo posto sono delle conferme rispetto all’anno precedente. Bologna, infatti, è stata la vincitrice dell’edizione 2022 e sempre in testa nella categoria “Demografia, salute e società” grazie agli elevati livelli d’istruzione. Trento, già vincitrice dell’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023, si posiziona al terzo posto.
Udine ha registrato una notevole ascesa (+11 posizioni) tra le 107 province italiane esaminate attraverso 90 indicatori statistici, trainata da risultati eccezionali in diverse aree. Si è collocata al primo posto nell’indice sintetico della Qualità della vita delle donne e all’ottavo posto in quello dedicato alla Qualità della vita dei bambini. Inoltre, ha ottenuto il primato per il numero di palestre, piscine e centri per il benessere fisico.
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La provincia friulana si è posizionata, invece, al quarto posto nella categoria “Giustizia e sicurezza” grazie alla limitata frequenza di incendi, delitti informatici e furti di autovetture. La provincia si è anche distinta per la bassa incidenza di famiglie con Isee inferiore a 7.000 euro e di imprese in fallimento.
Classifica vivibilità città italiane: le prime 10 province
Nuove presenze emergono tra i primi dieci posizionamenti. Udine non è l’unica a vivere una prima volta; Bergamo, designata capitale della cultura insieme a Brescia quest’anno, si posiziona al 5° posto nella classifica vivibilità città italiane. L’ultima volta che aveva raggiunto una posizione così alta risale al 1990, quando si era collocata all’ottavo posto. Inoltre, Bergamo conquista il primo posto nella classifica tematica di “Ambiente e servizi”. Modena, si classifica settima e ritorna nella top ten dopo essere stata presente solo in due occasioni.
Più stabile è il posizionamento della provincia di Aosta, che si attesta al quarto posto, solidificando il risultato, insieme alla medaglia di bronzo di Trento. Milano mantiene la sua presenza nella top ten, mantenendosi invariata rispetto all’anno precedente e mantenendo la leadership nella categoria “Affari e lavoro”. Firenze, che aveva conquistato il podio nel 2022, si posiziona sesta quest’anno.
Tuttavia, il capoluogo toscano perde terreno, scivolando di tre posizioni. Tale calo è attribuito ai dati relativi alle denunce di furti con strappo e rapine in pubblica via, ai canoni di locazione che erodono fino all’84% del reddito medio dichiarato, e a nuovi parametri introdotti, come il consumo di farmaci contro l’obesità.
Top ten migliori province italiane per vivibilità
- Udine
- Bologna
- Trento
- Aosta
- Bergamo
- Firenze
- Modena Milano
- Monza e Brianza
- Verona
Tra le prime dieci posizioni si colloca anche Monza e Brianza. Guadagna ben 14 posizioni e si aggiudica il primo posto nella categoria “Ricchezza e consumi” grazie ai positivi risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Verona, chiudendo la top 10, ha mantenuto questa posizione nel 2020 e nel 2021, ma è notevole la mancanza di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente alla 12ª e 13ª posizione.
Le prestazioni di queste due storiche città dell’indagine del Sole 24 Ore sono state influenzate anche da un posizionamento nella seconda metà della classifica nel comparto “Ambiente e servizi”. Questo a causa di valori non positivi in alcuni indicatori, come le scuole accessibili e le farmacie per Bolzano, e l’energia da fonti rinnovabili e gli investimenti del Pnrr per Trieste.
Tuttavia, Trieste riconquista la leadership in “Cultura e tempo libero”. Osservando le sei classifiche tematiche, si evidenzia anche un primato inedito, quello di Chieti in “Giustizia e sicurezza”, che si posiziona al gradino più alto del podio grazie, ad esempio, al più basso indice di litigiosità tra i suoi abitanti (cause iscritte in tribunale).
Classifica vivibilità città italiane: le peggiori province
Questa edizione evidenzia nuovamente una concentrazione del Mezzogiorno nella seconda metà della graduatoria, con l’eccezione di Cagliari che raggiunge la 23ª posizione. Tuttavia, non mancano le variazioni, con un cambiamento significativo rappresentato dal ritorno di Foggia, che occupa la 107ª posizione e assume la maglia nera dopo dodici anni, ripetendo le stesse posizioni del 2011 e del 2002.
Top ten peggiori province italiane per vivibilità
- Foggia
- Caltanissetta
- Napoli
- Siracusa
- Crotone
- Cosenza
- Reggio Calabria
- Brindisi
- Trapani
- Caserta
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Tra le ultime 40 posizioni, nove province del Centro o del Nord registrano un calo, tre in più rispetto all’anno precedente, considerando la risalita di Fermo. In particolare, province come Latina (87ª), Imperia (81ª), Frosinone (80ª), Alessandria (70ª) e Rovigo (68ª) si sono unite a Grosseto (74ª), Viterbo (75ª), Rieti (73ª) e Massa Carrara (72ª) nel loro scivolamento.
Agrigento, Sud Sardegna, Palermo, Brindisi e Trapani perdono terreno, mentre Vibo Valentia, Enna, Catanzaro, Salerno, Potenza e soprattutto Isernia guadagnano posizioni. Quest’ultima, in particolare, registra un notevole incremento di 24 gradini.
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Tra le ultime cinque classificate si inseriscono anche Siracusa (104ª, -14 posizioni) e Napoli (105ª, -7 posizioni). La prima è penalizzata, tra l’altro, dalla bassa speranza di vita (accentuata nel 2022 da un picco di decessi causati dalle ondate di calore estive), dagli alti tassi di imprese in fallimento, dal gender gap e dal limitato numero di lavoratori domestici regolari. La seconda, nonostante l’effetto scudetto sul turismo locale che non emerge nei dati considerati, è influenzata dalla densità abitativa, dall’incremento della criminalità predatoria, dai dati occupazionali scarsi e da un saldo migratorio sfavorevole.
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Conclusioni
In base a questa fresca classifica vivibilità città italiane, ci sono state delle conferme ma anche piacevoli sorprese. Ovviamente, il vivere in una città è ben differente dal visitarla per turismo. Italia-Route.it ama ogni singolo centimetro del Bel Paese. In ogni luogo troviamo sempre qualcosa di meraviglioso da mostrare e raccontare.
Bisogna anche però sottolineare che gli indici utilizzati per stilare questa classifica annuale non prendono in considerazione alcuni aspetti. Per cui, opinione strettamente personale, questa classifica potrebbe non restituire una giusta fotografia della qualità della vita in Italia.