Il caratteristico borgo di Roccaraso, in provincia de L’Aquila, è situato a un’altezza di 1236 metri sul livello del mare, tra il Parco della Maiella e il Parco Nazionale d’Abruzzo, al confine con Lazio e Molise.
È famoso per essere la più grande stazione sciistica dell’Appennino centrale e di tutto il centro sud Italia. In questo articolo puoi scoprire cosa fare a Roccaraso in estate e in inverno, anche se non sei appassionato solo di sci.
Roccaraso rappresenta una meta ideale per gli appassionati della montagna in ogni periodo dell’anno, grazie al suo suggestivo ambiente naturale che include incantevoli panorami alpini, aree da esplorare, piste per lo sci di fondo e discesa, nonché numerosi sentieri adatti agli amanti del trekking e del nordic walking.
Roccaraso, provincia de L’Aquila: cartina
Il Monte di Roccaraso è il Monte Greco, che è la più elevata cima del comprensorio, raggiungendo i 2.285 metri e dominando l’Aremogna e Barrea. Un dislivello di 1000 metri da Roccaraso alla sua cima, nota come Toppe del Tesoro, regala agli amanti dello sci una panoramica mozzafiato sull’incantevole paesaggio circostante.
Tuttavia, anche durante i mesi estivi, si trova sempre cosa fare a Roccaraso grazie alla ricca offerta di attività all’aria aperta, come panoramiche passeggiate lungo una rete di sentieri ben sviluppata.
Oltre a Roccaraso, questo territorio abbraccia anche i centri abitati di Pescocostanzo, Rivisondoli e Rocca Pia.
Video Credit: canale youtube di Max Mavic
Cosa fare a Roccaraso: sciare nell’Alto Sangro
Sciare a Roccaraso con lo SkiPass Alto Sangro
Prima risposta alla domanda Cosa fare a Roccaraso d’inverno è: sciare e ancora sciare. È la località più famosa del centro – sud Italia per praticare gli sport invernali.
Grazie a connessioni efficienti con altre località sciistiche come Pescasseroli, Barrea e Castel di Sangro, si forma un vasto comprensorio sciistico con oltre 150 chilometri di piste da sci e 60 chilometri di tracciati per lo sci di fondo, adatti a ogni livello, dal principiante all’esperto sciatore.
Le diverse località sono collegate tramite più di 30 moderni impianti di risalita e sono facilmente accessibili grazie alle eccellenti infrastrutture. Di questi, 16 impianti sono situati a Roccaraso, dove si sono tenute anche competizioni internazionali di sci, offrendo la possibilità di praticare snowboard, snowkite ed eliski.
Questo fa di Roccaraso un autentico paradiso per gli appassionati degli sport invernali, concentrati nella sua stazione sciistica di Aremogna.
Il consorzio SkiPass Alto Sangro unisce gli operatori degli impianti di risalita della Comunità Montana dell’Alto Sangro e dell’Altopiano delle Cinque Miglia, creando un’unica tessera skiPass.
Contatti: www.roccaraso.net
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Cosa fare a Roccaraso: Snow Driving
La pista è situata nel territorio del comune di Roccaraso, precisamente in località Aremogna, nella zona denominata “Vallefredda”. Durante la stagione invernale, si registrano le temperature più basse del comprensorio, fondamentali per garantire la stabilità del manto nevoso sulla pista.
Infatti, qui è possibile effettuare corsi di guida sicura sulla neve e sul ghiaccio, ma puoi anche solo divertirti in pista facendo dei giri di prova libera con la tua auto o facendoti fornire un’auto dai gestori dell’impianto.
Contatti: www.roccarasosnowdriving.it
Cosa fare a Roccaraso: in estate
Nella stagione più calda, è possibile esplorare le vicine riserve e parchi naturali, partecipare a escursioni a piedi o in mountain bike. La zona offre una varietà di percorsi adatti sia ai principianti che agli appassionati ciclisti esperti.
I Sentieri Roccaraso
Dal 2007 è possibile esplorare i Sentieri Roccaraso. Questi attraversano il territorio tra il centro del paese e l’altopiano dell’Aremogna, offrendo una serie di itinerari per scoprire la regione in emozionanti sessioni di trekking.
Sentiero Fortunato – N. 101
> Difficoltà: Turistica
> Partenza: Località Ombrellone (1275 m)
> Arrivo: Località Fortunato, sito n.2 (1362 m)
> Durata: 30 minuti
Dal punto di partenza, presso la seggiovia, dirigiti verso l’ingresso del Parco Avventura e prendi a sinistra la pista da sci nota come pista 2. Segui questa pista verso sud-est. Dopo la prima ampia curva, svolta a sinistra ed entra nella faggeta.
Continua su un breve tratto in leggera salita fino al bivio della zona dei trampolini (sito n.1). Prosegui nella stessa direzione attraversando la zona dei trampolini e, risalendo un breve collegamento sulla destra, incrocerai il sentiero 102.
Al bivio dei trampolini, segui le indicazioni della tabella per raggiungere la località Fortunato. Svoltando a destra nella faggeta, affronta un tratto iniziale lievemente in salita poi più impegnativo. Arriverai infine, all’incrocio con i sentieri 102 e 103, alla meta a quota 1362 m. Come alternativa per il ritorno, puoi seguire il sentiero 102.
Sentiero La Pineta – N. 102
> Difficoltà: Turistica
> Partenza : Località Ombrellone (1275 m)
> Arrivo : La Pineta – Postazioni belliche, sito n.4 (1374 m)
> Durata: 45 minuti
Per iniziare il percorso scendi lungo la strada asfaltata in direzione del paese e prendi a destra Via Pineta Vittoria fino a raggiungere la località Punta Rossa, dove si trova il vecchio pattinaggio (sito n.5). Segui le indicazioni delle tabelle segnavia per arrivare al vecchio pattinaggio e da lì prosegui sul sentiero ben segnato che entra nel bosco di abeti.
Al primo tornante, troverai il sentiero Fortunato (n.101) che incrocia sulla destra. Continua a salire lungo il sentiero, attraversando altri 7 tornanti fino a raggiungere quota 1379 m, dove si trovano imponenti pini monumentali.
Al bivio, svolta a sinistra verso est e supera la cima del rilievo a quota 1382 m. In leggera discesa, arriverai a un punto panoramico da cui potrai ammirare le cime dei Monti Maiuri e Arazzecca, avvolti da fitte faggete. In tutta l’area, soprattutto su questo versante, potrai individuare tracce di postazioni belliche della seconda guerra mondiale. Sono concavità del terreno circondate da pietre che ospitavano pezzi di artiglieria, camminamenti e buche causate da esplosioni di ordigni.
Tornando indietro al punto di valico, il sentiero continua verso ovest e, dopo una breve discesa e il superamento di una murella semidistrutta, arriverai all’incrocio con i sentieri 101 e 103.
Puoi scegliere di ritornare per lo stesso sentiero o prendere il sentiero 101 per il ritorno.
Sentiero Quadrone – Valle Canara – N. 103
> Difficoltà: Turistica
> Partenza: Località Fortunato, sito n.2 (1362 m)
> Arrivo: Valle Canara – incrocio con sentiero 105 (1348 m)
> Durata: 30 minuti
Per iniziare il percorso raggiungi la località Fortunato seguendo il sentiero 101 o, in alternativa, il sentiero 102 dall’Ombrellone. Dalla località Fortunato, prendi il sentiero in leggera discesa come indicato dalla segnaletica e addentrati nella faggeta fino al punto segnato da un totem bianco-rosso.
Risali il bosco seguendo un’ampia curva verso destra fino a raggiungere un terrazzamento aperto, noto come località Quadrone (sito n.3), da attraversare in direzione sud-ovest.
Guidato dalla tabella all’uscita del bosco e da un evidente totem nel prato, piega a sinistra fino all’incrocio con il sentiero 104, che porta al Campetto degli Alpini. Segui la carrareccia ben tracciata, scendendo fino all’incrocio con il sentiero 105.
Da qui, come indicato dalle tabelle segnavia, puoi continuare a destra per raggiungere la località Campitelli (sito n.7) in circa un’ora di cammino. Oppure svoltare a sinistra in direzione nord lungo la Valle Canara, fino a raggiungere la strada asfaltata che riporta all’abitato di Roccaraso.
Sentiero Campetto degli Alpini – N. 104
> Difficoltà: Turistica
> Partenza: Località Quadrone, sito n.3 (1398 m)
> Arrivo: Campetto degli Alpini (1424 m)
> Durata: 40 minuti
Per raggiungere la località Quadrone dall’Ombrellone segui i sentieri 101 o 102 e prosegui poi sul sentiero 103. Dall’incrocio con il sentiero 103 nella località Quadrone, il sentiero si inoltra verso sud-ovest, attraversando una pineta e continuando attraverso la faggeta lungo un tracciato ben segnalato.
Arriverai a una ampia curva della pista da sci (pista 2 degli impianti di Colle Belisario), che scende ripida verso l’Ombrellone sulla destra. Risalendo un breve tratto della curva verso sinistra, individua la segnaletica chiaramente visibile che indica l’inizio del sentiero al margine del bosco. Continua sotto l’ombra dei faggi fino a incontrare un’ampia strada carrabile (pista 1 di Colle Belisario).
Svoltando a sinistra, percorri la pista in discesa. Dopo un’ampia curva verso destra incrocerai il sentiero 105. Seguendo le indicazioni delle tabelle segnavia, svoltando a sinistra salirai verso il Rifugio La Selletta a quota 1575 m.
Se invece svolti a destra, il sentiero 105 scende lungo la Valle San Rocco e, dopo un breve tratto sterrato, ti condurrà al Campetto degli Alpini. Proseguendo in discesa lungo la comoda strada asfaltata, ritornerai all’abitato di Roccaraso, passando per la località Ombrellone.
Sentiero Campitelli – N. 105
> Difficoltà: Escursionistica Facile
> Partenza: Località Ombrellone (1275 m)
> Arrivo: Località Campitelli, sito n.7 (1454 m)
> Durata: fino a Campitelli 2 ore e 10 minuti, percorso totale 4 ore
Il sentiero 105 si presenta come un suggestivo anello con partenza dall’Ombrellone e come meta intermedia il valico di Campitelli, che regala una vista mozzafiato sul piano dell’Aremogna e sulle colline circostanti. Per iniziare, scendi lungo la strada asfaltata in direzione del paese e prendi a destra Via Pineta Vittoria, seguendola fino alla località Punta Rossa, dove si trova il vecchio pattinaggio (sito n.5).
Seguendo le indicazioni, scendi lungo il sentiero che termina con una piccola scalinata dietro la Casa di Riposo. Svoltando a destra in via Piè del Monte, continua lungo la strada asfaltata fino a raggiungere il cimitero del paese. Qui, sulla destra, troverai l’imbocco del sentiero Campitelli, proprio accanto a un fontanile con acqua potabile, l’unica fonte lungo tutto il percorso. Segui il sentiero mantenendoti sulla sinistra mentre ti addentri in un suggestivo bosco di faggi.
Attraversa un prato costeggiato da lunghe murelle, arricchito da cespugli di rosa canina, ribes rosso e corniolo. Al rientro nel bosco, il sentiero 105 si biforca nel sentiero 103. Continua a salire attraverso boschi fino a raggiungere una zona panoramica che si affaccia su un suggestivo calanco protetto da una staccionata, da cui è possibile ammirare le alture molisane con il paese di Capracotta, la valle del Sangro e il Monte Arazzecca.
Da qui, il sentiero prosegue inconfondibile nella secolare faggeta di Monte Maiuri, un tempo rifugio dei briganti, risalendo a mezza costa la valle Arenaro fino ai piedi del Monte Arazzecca, per raggiungere l’omonimo valico a quota 1466 m (sito n.7). Durante il percorso, puoi ammirare la Pietra Puttanella (sito n.6), tradizionale luogo di sost, e la Rocchia di Letizia, leggendario e tragico luogo legato alla storia del brigantaggio locale.
Dal sito n.7, il sentiero, ben segnalato, degrada fino allo stazzo nei pressi di Fonte della Guardia, offrendo una vasta panoramica del Piano Aremogna. Superato lo stazzo sulla destra il sentiero risale verso nord lungo le pendici di Monte Maiuri fino a raggiungere il Passo della Selletta a quota 1575 m e l’omonimo rifugio.
Dal rifugio, scendi verso la Valle San Rocco che, allargandosi, ti condurrà alla località Campetto degli Alpini. Qui, il sentiero si trasforma in una strada asfaltata che ti riporterà al punto di partenza nella località Ombrellone.
Immergiti nella natura e nelle terme
Se proprio non sai cosa fare a Roccaraso, puoi sempre decidere di immergerti totalmente nella natura e rilassarti. Puoi prendere la comoda funivia e arrivare fino alla cima fino per viste panoramiche spettacolari su dolci colline, impetuosi torrenti e boschi rigogliosi.
Dopo una giornata di attività all’aria aperta a Roccaraso puoi concederti il lusso di un po’ di relax in uno dei vicini centri termali. Il paese è situato nelle vicinanze di numerose sorgenti naturali, dove è possibile immergersi in acque calde ricche di minerali per rinfrancare corpo e spirito con trattamenti rilassanti, massaggi e bagni curativi, sfruttando le proprietà terapeutiche delle acque termali che alleviano stress e tensione.
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Cosa fare a Roccaraso: visitare il centro storico
Il centro storico di Roccaraso si distingue per i suoi affascinanti vicoli acciottolati, case in pietra, palazzi d’epoca e architettura tradizionale che narrano la sua ricca storia antica.
Questo suggestivo borgo medievale, una volta composto da palazzi dai colori vivaci, piccole chiese in pietra grezza ed edifici storici fu in gran parte distrutto durante la seconda guerra mondiale.
Oggi, il piccolo centro ha subito una completa modernizzazione, fatta eccezione per il quartiere chiamato Torra Vecchia, l’antico borgo fortificato, con i resti di una torre.
Una passeggiata tra le strade del borgo consente ancora di scoprire la chiesa barocca di San Rocco, eretta dagli abitanti in segno di ringraziamento per la fine dell’epidemia di peste del 1656. Unico edificio a sfuggire alla distruzione della seconda guerra mondiale è la chiesa di San Bernardino, dove, secondo la tradizione, il santo fece sosta durante un pellegrinaggio, e la Chiesa di Santa Maria Assunta.
Durante la visita al centro di Roccaraso, vale la pena esplorare il Museo del Parco per conoscere la cultura e le tradizioni locali attraverso mostre interessanti. Inoltre, il simpatico parco giochi attrezzato per bambini, noto come il Pratone, offre diverse attrazioni gratuite circondate dal verde.
Cosa fare a Roccaraso: salire al Sacrario di Monte Zurrone
Sul Monte Zurrone a Roccaraso, ad un’altitudine di 1.620 metri sul livello del mare, si erge un Sacrario simbolico. Il Monumento ai Caduti senza Croce, un sepolcreto di nomi in luogo delle ossa ormai disperse. È stato realizzato nel 1957 in memoria dei Caduti che, nella difesa della Patria, non hanno avuto la possibilità di ricevere una degna sepoltura.
Caratterizzato da una croce luminosa alta 14 metri, il monumento trasmette il profondo significato spirituale dell’opera. Situato sulla cima del Monte Zurrone, è dedicato ai 145.000 Caduti di tutti i teatri del secondo conflitto mondiale. Roccaraso, come molti altri centri italiani, fu segnato dai tragici eventi bellici.
La costruzione del Monumento iniziò nel 1956 con contributi di Enti, Forze Armate, Associazioni combattentistiche provenienti da ogni parte d’Italia, personalità e artigiani. Numerose città italiane, duramente colpite dalla guerra, fecero donazioni di manufatti.
Ogni anno, l’ultima domenica di giugno, si celebra su Monte Zurrone la Giornata del Ricordo, affinché il sacrificio dei Caduti per la Patria sia ricordato come la speranza di un futuro di pace.
Cosa fare a Roccaraso: andare in quad
Attività che si può svolgere sia in estate che in inverno con la neve. Ottimo modo per vedere gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo da un punto di vista differente e scoprire luoghi ai quali è difficile accedere.
Ogni escursione è organizzata per sfruttare la scampagnata anche per un gustoso pic-nic con prodotti rigorosamente locali. L’azienda AMA Xperience organizza tour guidati in tutti i periodi dell’anno.
Contatti: amaxperience.it
Roccaraso e dintorni: visitare Sulmona
Si trova fra le vette più alte degli Appennini, Sulmona vanta diversi siti di interesse storico e un vasto patrimonio naturalistico. Il suo sviluppo risale al I secolo a.C. durante l’epoca romana, quando fu delineato un preciso piano urbanistico e furono eretti il foro e i principali templi pubblici. L’assetto viario di Sulmona conserva tracce di quell’epoca, con l’attuale Corso Ovidio che segue il tracciato del cardo romano originale. Questa strada centrale confluisce nell’ampia Piazza Garibaldi, dove spicca l’acquedotto famoso fatto costruire da Manfredi di Svevia.
Cattedrale di San Panfilo a Sulmona
Percorrendo l’intero Corso Ovidio, è possibile raggiungere la piccola villa comunale, dove ci si può immergere nella tranquillità del verde lungo i viali alberati e raggiungere la Cattedrale di San Panfilo.
Questa cattedrale si trova al di fuori del centro storico ed è dedicata a San Panfilo, il patrono di Sulmona, le cui reliquie vengono portate in processione ogni anno il 28 aprile. Secondo la tradizione, l’edificio religioso è stato eretto nell’VIII secolo sulle rovine di un antico tempio pagano.
La chiesa ha subito diversi interventi di restauro e rifacimento nel corso degli anni, anche a causa delle varie scosse di terremoto che hanno colpito la zona. La parte più antica della chiesa è la cripta, dove si trova l’altare che custodisce le reliquie di San Panfilo, un Santo venerato in città per aver protetto Sulmona dalla peste che colpì il Regno di Napoli nel 1656.
Piazza Garibaldi e l’acquedotto medievale a Sulmona
L’acquedotto medievale si erge lungo il margine occidentale di Piazza Garibaldi ed è stato costruito nel 1256 da Re Manfredi di Svevia. Quest’opera, lunga circa cento metri, rappresenta non solo la crescita economica e demografica di Sulmona in quel periodo, ma anche il suo significativo ruolo come sede del Giustizierato. Ma anche come luogo di una delle più importanti fiere annuali istituite nel Regno di Sicilia per promuovere gli scambi commerciali.
Al fine di garantire l’approvvigionamento idrico della città, Manfredi di Svevia ha commissionato la costruzione di questo acquedotto per agevolare l’apporto d’acqua dal fiume Gizio. Composto da arcate ogivali sorrette da robusti piloni in pietra calcarea locale, l’acquedotto alimentava i mulini locali, forniva servizi alle botteghe artigiane e distribuiva acqua alle fontane cittadine.
Roccaraso e dintorni: visitare Rivisondoli
Rivisondoli è immersa nell’incantevole paesaggio dell’Altopiano delle Cinque Miglia. Meta apprezzata sia in estate, grazie alle numerose attività all’aria aperta, che in inverno, grazie alla presenza di un’ottima stazione sciistica situata sul Monte Pratello.
Il nucleo storico di Rivisondoli conserva la tipica struttura di un borgo medievale arroccato su una roccia, con una disposizione urbana raccolta, viuzze a scalinate e una cinta muraria caratterizzata da case adagiate l’una accanto all’altra.
Inizialmente un piccolo centro basato sull’agricoltura e l’allevamento, Rivisondoli ha acquisito maggiore rilevanza tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento con l’inserimento nella linea ferroviaria Sulmona-Isernia.
La svolta decisiva, però, è avvenuta nel corso del Novecento, quando Re Vittorio Emanuele visitò Rivisondoli con la sua famiglia, contribuendo a far conoscere questa splendida località abruzzese. Da quel momento, la popolarità della cittadina è cresciuta costantemente, anche grazie alla sua vicinanza con Roccaraso.
Andare alle terme di Rivisondoli
Le terme di Rivisondoli rappresentano l’ultimo centro termale dell’Abruzzo. Posizionate al confine tra Abruzzo e Molise, nelle immediate vicinanze del Parco Nazionale d’Abruzzo, offrono uno scenario naturale tra i più suggestivi d’Italia.
La presenza elevata di zolfo nelle acque di Rivisondoli, associata a un fango termale, le rende tra le terme più rinomate dell’Abruzzo non solo per trattamenti curativi, ma soprattutto per rituali di bellezza. All’interno del centro termale è presente una Spa con una vasta gamma di trattamenti estetici, tra cui docce termali, docce emozionali, sauna, bagno turco, vasca termale, massaggi e trattamenti di bellezza.
Il fango termale, noto per le sue proprietà benefiche, è impiegato anche per la creazione di una linea di cosmetici particolarmente adatta alle pelli più sensibili. L’acqua termale utilizzata nel centro sgorga a 1400 metri sul livello del mare, dalla fonte Strapuzio, offrendo un’azione lenitiva e idratante sulla pelle. Il fango impiegato nei trattamenti è anch’esso derivato dalla fonte Strapuzio, emergendo grazie alla pressione dell’acqua.
Roccaraso e dintorni: visitare Pescocostanzo
Membro del prestigioso Club I Borghi più Belli d’Italia, Pescocostanzo è un affascinante e ben curato villaggio situato all’interno del Parco della Maiella. Posto ad un’altitudine di 1395 metri, è rinomato come una delle principali destinazioni sciistiche dell’Abruzzo, ma la sua bellezza naturale lo rende attraente anche durante la stagione estiva.
Posizionato alle pendici del Monte Calvario (1743 metri) e parte della comunità montana Alto Sangro e dell’Altopiano delle Cinque Miglia, Pescocostanzo offre l’opportunità di trascorrere soggiorni all’insegna dello sport, della natura, della cultura e del relax. La sua origine sembra risalire al X secolo.
Strategicamente situato lungo la celebre via degli Abruzzi, attrasse numerosi maestri artigiani lombardi che si trasferirono in questa località, soddisfacendo la crescente domanda della borghesia locale.
Le arti del ferro e dell’oreficeria emersero come attività preminenti, contribuendo a rendere la città particolarmente rinomata. Il centro storico di Pescocostanzo, oggi un affascinante borgo antico, presenta stradine acciottolate, chiese, palazzi signorili e botteghe artigianali che producono manufatti seguendo la tradizione locale.
Come arrivare a Roccaraso
Roccaraso è comodamente accessibile sia in auto che con i mezzi pubblici, rendendola una meta popolare per i weekend grazie alla sua vicinanza alle principali città come Roma e Napoli.
Per chi viaggia in automobile da Roma, il percorso prevede l’utilizzo dell’autostrada A24 (Roma – L’Aquila) e successivamente l’autostrada A25 in direzione Avezzano – Pescara. Dopo aver lasciato l’autostrada al casello di Pratola Peligna-Sulmona, è necessario seguire la SS17 in direzione Roccaraso.
In automobile da Napoli, il percorso prevede l’uso dell’autostrada A1 in direzione Nord, con uscita al casello di Caianello. Da lì, si prosegue prima in direzione Venafro e successivamente verso Castel di Sangro-Roccaraso.
Roccaraso dispone anche di una stazione ferroviaria che consente collegamenti con altre località abruzzesi, come Castel di Sangro, Rivisondoli-Pescocostanzo e Pescara, nonché con altre città del centro e del sud Italia, come Napoli e Roma.
Consiglio: sicuramente il mezzo più comodo è l’auto, anche per potersi muovere poi nella zona.
Dove dormire a Roccaraso e dintorni
Gli alberghi con centro benessere e Spa a Roccaraso e nelle vicinanze godono di grande popolarità. Quindi ti presento una scelta di proposte per vivere un’esperienza di totale relax in un ambiente di alta qualità. Il tutto, come sempre, al miglior prezzo sul mercato grazie al nostro partner Booking.com.
Conclusioni
Cosa fare a Roccaraso è una domanda che rivela un’ampia gamma di attività ed esperienze sia invernali che estive. Dagli entusiasmanti sport invernali sulle sue rinomate piste da sci alla scoperta della sua ricca storia e tradizione culturale, la città e i suoi dintorni si presentano come un affascinante melting pot di avventure.
Se stai leggendo Cosa fare a Roccaraso nel periodo invernale (da novembre a marzo), ti potrebbe sicuramente piacere fare un giro sulla Transiberiana italiana: da Sulmona a Roccaraso e scoprire i borghi abruzzesi da visitare in inverno.
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